Dopo aver abbandonato il precedente locale, affollato all'inverosimile e stipato di gente a mo' di pollaio, con un amico di vecchia data finiamo al Ponte Guerro; mi sono ricordato di questa antica trattoria leggendo buone recensioni su GM.
Il parcheggio retrostante è enorme, sembra un deposito per autoarticolati. L'ingresso è ubicato nel casale antico, dove c'è anche il bar. Il gestore ci accoglie e ci chiede se avevamo prenotato, e alla nostra risposta negativa è andato a sondare la sala a scovare un eventuale tavolo inutilizzato. Dopo un po' torna, ci chiede di aspettare 5 minuti, e ci fa accomodare.
La sala degli avventori è all'interno del grande fabbricato già stalla-fienile, opportunamente e completamente ristrutturato. Un gran bel colpo d'occhio, questo grande ambiente, semplice ma accogliente. Lo spazio per i tavoli è su due livelli in open space, molto suggestivo. Vista la volumetria dello spazio interno verrebbe da pensare che la temperatura non fosse proprio confortevole, invece era perfetta; inoltre, visto che eravamo affianco a una porta finestra, non abbiamo avvertito il benché minimo spiffero. Hanno ristrutturato bene.
Le uniche pecche sul piano ambientale sono l'eccessiva concentrazione dei tavoli e il vociare quasi assordante.
Una volta preso possesso del nostro tavolo, scorgiamo il menù già presente su di esso. C'è una gran scelta di piatti da ristorante, tipici emiliani ma anche nazionali. Impressionante la carta dei vini, ampissima selezione suddivisa per regioni. pure i dolci hanno un menù a se stante con una vastissima scelta, l'ideale da portare ai tavoli dopo la pietanze ordinarie.
Scegliamo tortelloni ricotta e spinaci con salsa di funghi per me e gramigna alla salsiccia per il socio; come secondi una scaloppina al balsamico per il sottoscritto e filetto al balsamico con contorno di patatine fritte per il mio amico. Da bere mezzo litro di lambrusco della casa, molto buono, e acqua liscia.
Subito arriva il beveraggio e dopo una giusta attesa arrivano i primi; presentazione molto bella e curata in grandi piatto, quantità discrete. Ottimi i tortelloni, come consistenza e sapore della pasta, come ripieno, gustosissimo e la salsina di funghi, buona. Il mio socio riferisce che la gramigna è ottima e gli credo, visto l'aspetto invitante e la voracità con cui la ingurgita.
L'attesa per il secondo si rivela assai lunga nonostante nel frattempo le cameriere siano venute a chiederci se eravamo in attesa dei secondi piatti. Quando finalmente arrivano le portate si fanno in parte perdonare: belle presentazioni curate a accattivanti. La mia scaloppina, tre pezzi di medie dimensioni, sono ben intrise di buonissimo balsamico; ottimo sapore e consistenza della carne, tenera e golosa. Nel piatto anche tre cipolline, che non guastano mai. Il filetto per il socio è bello da vedere e anche da mangiare, secondo lui, e se lo spazzola per bene. Un dettaglio: al momento dell'ordinazione del filetto la cameriera ha chiesto il grado di cottura, cosa che in altri posti non domandano. Bene.
patate fritte buone e asciutte, mediamente salate.
Terminato il secondo lasciamo passare un po' di tempo, tra una chiacchiera e l'altra, e ci facciamo portare la carta dei dolci; tra l'altro a metà sala c'è uno spazio adibito a mostra dei dessert dove si possono ammirare le tantissime torte, crostate, semifreddi, macedonie proposte nel menù. Uno spettacolo prima per gli occhi e poi per il palato.
Optiamo io per uno spicchio di crostata ai frutti di bosco e il mio amico per un tiramisù.
Crostata fantastica, non mi ricordo, almeno in tempi recenti, di una torta così buona, delicata e gustosa. Anche il tiramisù non delude, golosissimo, secondo l'amico.
Nel frattempo la sala si è quasi svuotata, è quasi mezzanotte, l'ambiente è migliorato anche se per quasi tutta la cena avevamo a circa due metri un individuo dotato di voce-megafono da cui abbiamo imparato un sacco di cose su di lui e la morosa, nostro malgrado..
Alla cassa, quello che penso sia il capo della baracca, un signore cordialissimo che ama il suo lavoro, si vede lontano chilometri, ci fa il conto: 62 € arrotondati a 60. Onestamente pensavamo di spendere qualcosa in più, quindi siamo soddisfatti, 30 cucuzze a cranio non è un pessimo prezzo per quanto e come abbiamo mangiato.
E' stata un'esperienza positiva, la cucina la trovo eccellente, come sempre meno se ne trovano. Il servizio, nonostante qualche defaillance dovuta forse al tutto esaurito, è stato discreto e le ragazze sempre gentili e disponibili. L'ambiente è caratteristico e molto bello, adatto ad ogni occasione. La prossima volta voglio andare al piano di sopra, a naso mi sembra più raccolto e tranquillo.
Dimenticavo: c'è anche un piccolo spazio semichiuso e attrezzato per i bimbi, un'ottima soluzione per le famiglie e gruppi numerosi con marmocchi.
Veniamo al giudizio: se non fosse per i tavoli molto fitti e il baccano eccessivo assegnerei il massimo dei voti, ma mi fermo a 4 cappelli, consigliatissimo. Il posto merita senz'altro una visita, in quanto uno dei locali storici rimasti che propongono un'ottima e genuina cucina. Io ci tornerò sicuramente per assaggiare altre pietanze. E fanno anche gnocco e tigelle.
Consigliatissimo!!
[Bina]
15/03/2015