Quanto tempo è passato, avevamo quindici, sedici anni, pochi soldi in tasca, così che per combattere la calura estiva, andavamo a fare il bagno in Secchia o Panaro ma anche al “punt dal guer”, si partiva caricati in motorino trainando qualcuno in bici e si andava a fare due tuffi, per modo di dire, perché al ponte guerro, c’era sempre poca acqua e si doveva cercare una qualche buca per potere snadrazzare e trovare un po’ di frescura; allora i ragazzi della Baracchina di piazza Don Minzoni si divertivano anche così, poi unendo quelle poche lire che avevamo, andavamo alla trattoria del Ponte Guerro, che era poi la casa vecchia che oggi ospita il bar, ma che allora era trattoria e drogheria con qualche tavolo dentro e fuori, dove ci facevamo servire, gnocco salume e acqua del rubinetto, mangiate indimenticabili, ho ancora nella mente il profumo di quelle fette di salame tagliate col coltello e dallo spessore imponente, tanto che con due fette e due pezzi di gnocco oggi si cenerebbe.
Ma sono rimasto meravigliato nel vedere, dopo tanti anni, come è stato ristrutturato e ampliato il locale, con l’utilizzo, di un vecchio fienile dal soffitto altissimo, così che il vociare si perde nell’aere, il tetto in legno con travi a vista, le pareti giallo pastello, con alte vetrate che danno maggior luce all’ambiente, una lunga scala a pioli attaccata ad una parete come arredo, un angolo adibito a zona giochi per bambini, e ad impreziosire il locale, un soppalco con pochi tavoli, a rendere l’atmosfera più intima e raccolta; ed una balconata che ti consente di dominare la sala sottostante; definirei l’ambiente rustico e accogliente.
Il ristorante propone la cucina tipica modenese, paste fatte in casa, salumi, formaggi, e come secondi, il bollito, cotechino, zampone, il gnocco fritto (lo so, oggi si dice lo gnocco fritto, ma dopo sessant’anni che lo chiamo IL GNOCCO FRITTO, mi sembrerebbe di tradire la mia Modenesità), per cui il gnocco fritto e le tigelle (e non crescentine, lasciamolo dire agli stranieri, ossia tutti quelli che non sono di Modena e Provincia), e poi piatti con aceto balsamico di loro produzione.
Così, sabato sera, dopo prenotazione, ci presentiamo nel locale, il cameriere ci fa accomodare nel soppalco, benissimo, io, Ciondolo e rispettive mogli, ci sistemiamo ed iniziamo a leggere il menù; e si ordina tre culatelli con riccioli di burro, io, una carbonara, due grigliate miste con patate vecchia Modena, un’insalata del goloso, gnocco e tigelle con affettati e formaggi, due di acqua, una bottiglia di tocai e una di roero arneis, con la possibilità di portare a casa il vino rimasto, in una wine bag, o sacchetto di stoffa colorato, infatti la trattoria ha aderito alla campagna “Portami via” dell’Associazione Italiana Sommeliers; alla fine due caffè.
Una serata piacevole, una cena deliziosa, il cameriere sempre presente, e poi quella botte piena di arachidi, è stata una tentazione che ha accompagnato le ultime chiacchiere.
Conto € 130 a testa € 32,50.
Consigliato!
[gi]
07/03/2011
(anche io sono un sostenitore di "il gnocco" )