La Tana di Charly è uno di quei locali che mi incuriosivano già da parecchio tempo.
Sicuramente la media delle recensioni da una bella spinta. Inoltre ho già "etichettato" alcuni recensori, che hanno in comune con me gusti molto simili, e non solo per quanto riguarda il cibo, quindi vado quasi a colpo sicuro.
Una serie di appuntamenti di lavoro nella zona ed un buon amico disponibile a condividere un pranzo con me sono l'occasione giusta per fermarsi dunque a Querciagrossa.
Prima di partire, faccio un salto dal sempre presente Pasquini&Brusiani per prendere un paio di mortadelline in vescica da 2 kg l'una.
Il mio ospite, buon cliente di Charly, mi chiede di prenderne una per lui e l'altra da far provare al titolare, molto amante dei prodotti genuini della nostra zona.
Detto fatto.
Borsa frigo con ghiaccio (visto il caldo allucinante, si rende indispensabile) e via che vado verso i miei appuntamenti.
Arrivo alla Tana verso le 12.45.
Oggi siamo praticamente soli, nonostante il locale nei weekend sia aperto anche a pranzo.
Presentazioni di rito, un occhio all'esterno del locale, un bel complesso ristrutturato di fresco, a pochi metri dalla via principale, ed ecco la mortadella, ancora fresca, pronta per essere assaggiata.
"Eeeh hai portato la Bologna? Ma la fai te?"
"Magari!"
Strana questa cosa... tutti la conoscono come "Bologna"; noi a Bologna la chiamiamo mortadella punto e basta. Proprio non esiste di chiamarla Bologna.
Come gli "Spaghedi bologhnais" (tipica pronuncia americana ). Che cacchio sono gli spaghetti alla bolognese?!? Esistono in tutto il mondo tranne che a Bologna! E poi come cavolo si fa a mangiare gli spaghetti col ragù? Vabbè...
Fatto sta che veniamo fatti accomodare in una sorta di "garage delle delizie" dove, sopra ad un bel carro tutto restaurato, sono presenti per la vendita una selezione dei migliori nostri prodotti regionali dei quali andare fieri, dall'aceto balsamico, ai formaggi di ogni genere, ai salumi più tipici.
Un bel cestino di ciccioli frolli, un bicchiere di bianco frizzante, la Pasquini che appena aperta incomincia ad inebriare l'ambiente...in quel momento non si può chiedere di meglio.
Dopo una decina di minuti di chiacchiere, ci accomodiamo in quella che è la vera e propria sala da pranzo, un bell'ambiente regolare, con pochi coperti (direi una trentina, non di più), molto accogliente, con una bella stufa alla parete per i mesi freddi.
La cucina è affidata alla moglie di Charly, abbruzzese, ed è una bella fusione fra la sua e la nostra tradizione.
Qui si mangia quel che la stagione offre.
Ed è giusto così.
Dopo un altro assaggio di mortadella, servita su un tagliere di legno e tagliata a mano, ci viene servita una specie di fonduta, fatta con fontina, parmigiano e tartufo nero.
In abbinata, crostini aromatizzati da annegare nella zuppa.
Eccellente, forse la cosa che mi è piaciuta di più. Quasi quasi i crostini la rovinano, nel senso buono, talmente è gustosa.
Finita in un lampo, passiamo al primo: spaghettoni freschi con pancetta ed asparagi.
Devo dire buoni. Bella l'abbinata pancetta-asparago.
Con questi due piatti viene abbinato un cerasuolo 2007 rosato che personalmente non mi entusiasma ma che va poi giù bene.
Come secondo, ci viene portato un grande filetto di manzo a testa, completamente coperto di funghi porcini freschi appena raccolti nei nostri boschi.
Ottima la carne, anche se l'avrei preferita leggermente più al sangue, strepitosi i funghi.
Il tutto annaffiato da un Valpolicella abbastanza morbido.
Le porzioni sono talmente abbondanti che arriviamo a fatica alla fine, tant'è che il mio ospite si arena a poche forchettate dalla pulizia completa del piatto
Saltiamo i dolci e prendiamo due caffè, seguiti da un limoncello fatto da loro ed un paio di giri di grappa.
Rimaniamo un altro po' a parlare ed al momento di saldare il conto Charly mi dice "Siamo a posto con la mortadella. Non sai che piacere mi hai fatto a portarmi un simile prodotto".
Con non poco imbarazzo, provo ad insistere, ma non c'è verso.
A questo punto, il mio ospite si sacrifica e lasciamo in ostaggio anche l'altra mortadella a Charly, il quale sembra più felice di un bambino che sotto l'albero di Natale ha trovato il regalo più bello che potesse desiderare
Quindi, questo giro, scontrino fiscale di Pasquini alla mano, il nostro pranzo mi è costato 30 euro in tutto.
Naturalmente è un prezzo di favore, ma è quello che effettivamente ho pagato.
Da quel che ho capito, comunque, da lui il menù è pressoché fisso, e tutto compreso viene sui 25/30 euro a testa, comunque onestissimi.
Proprio un bel posto, dove non solo si mangia veramente bene, ma dove la passione e l'umanità del gestore (tanto per dire quanto l'ospite sia sacro, è rimasto a pranzo con noi al nostro tavolo) fanno di sicuro la differenza.
Ottimo.
Consigliatissimo!!
[Frittella]
24/06/2009
non mi vorrai far credere che "il tuo ospite" non è riuscito ad arrivare a scarpettare!
Mi si appanna un mito