Rimane sempre un posto suggestivo, tanto d'estate, quando ceni nel delizioso portichetto da dove si vede la torre matildica, quanto d'inverno, magari nella saletta appartata e raccolta che si trova all'interno. E lì abbiamo chiesto di andare quando ho prenotato la cena di sabato al Di Vin Leone.I gestori,padre e figlio che ormai ci conoscono da tempo, ci fanno gli onori di casa e ci accompagnano nella saletta, che è ancora più affascinante perchè addobbata con belle decorazioni natalizie alle pareti, ai lampadari, alle finestre : sembra di essere in una baita di montagna,calda ed accogliente, manca solo di veder cadere i fiocchi di neve fuori. Partiamo con un piatto fantasia da dividere in due : torcetti conditi con funghi e salsiccia, buoni, timballo di polenta con lenticchie, buono e originale, col timballo che ha la forma di un albero di Natale, veramente adatto al contesto; poi fagottino di sfoglia ripieno al prosciutto, buono anche questo, dadolata di tonno affumicato con insalata di cannellini e sedato, piatto semplice ma di ottima resa,peccato che i trancetti di tonno affumicato vengano da La Spezia e non si possano acquistare a Modena. Si termina con l'immancabile tomino col miele, una costante del piatto fantasia, la degna chiosa di un piatto veramente originale nelle varianti che vengono man mano proposte durante l'anno. Di secondo mi accorgo con mia moglie che questa sera ci sono anche le frittelle di baccalà, e noi due col baccalà siamo ormai gemellati. Via allora ad un altro megapiatto che ci spartiamo equamente : due grandi frittelle di baccalà a testa, accompagnate da insalata e da una salsa di porri al pomodoro. Frittelle eccezionali, leggerissime, impastellatura impercettibile, carne tenera e di ottimo sapore, penso che siano le migliori frittelle di baccalà che abbiamo mai sentito. Ottimo anche l'accostamento con la salsa di porri al pomodoro. Il tutto è stato accompagnato, naturalmente, da sgabei e piattine, sempre graditi. E alla solita minerale ha fatto compagnia un ottimo barbera frizzante dei Colli Piacentini, Azienda Barattieri. Siamo sazi e non c'è posto per il dolce,così ci limitiamo a due caffè e ad un nocino, corposo e gradevole . Il conto finale è stato di 53 euro, arrotondato a 50. Usciamo dal locale ma non vediamo cadere la neve. Per la verità non ci sono neanche le montagne, ma solo le dolci colline di Levizzano. Eh sì, non era una baita, ma le somigliava molto : non siamo sulle Dolomiti ma nella valle del Po, il sogno si è interrotto, ma ci saranno occasioni per riprenderlo.
Imperdibile!!!